07 Mag Quanto può essere difficile dire “NO”?
Posted at 17:31h
in Formazione, Tempo Reale - Raccolta di personali considerazioni sul mondo del lavoro attuale.
by Marianna
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Mi è successa una cosa strana… 🙂
Nell’arco dello stesso giorno ho parlato con due persone. E fino a qui di strano, visto il mio lavoro, non c’è proprio nulla.
Ma ora arriva “Il bello”: la prima mi ha riportato di quanto fosse stupita del fatto che un suo collega avesse detto di NO alla proposta di partecipare ad un progetto nuovo, a suo parere molto interessante.
La seconda, solo poche ore dopo nella stessa giornata, mi ha raccontato di essere dentro ad un progetto di lavoro che non le interessava assolutamente ma che aveva accettato perché non era riuscita a dire di NO.
La contingenza mi è sembrata veramente molto particolare. Entrambe le storie parlavano di come si vivono le varie situazioni in ambito lavorativo, cosa per importantissima. Ma soprattutto ha colpito la mia curiosità un elemento: quanto sia potente la parola “NO”.
Dire NO quante situazioni può cambiare?
E come spesso mi accade attivando l’ascolto su questo focus mi sono soffermata ad analizzare questo tema.
Dire di no può essere difficile per molte persone quando si tratta di situazioni lavorative in cui c’è un’aspettativa o un coinvolgimento attivo.
Io stessa tante volte, proprio parlando di lavoro ho accettato progetti o compromessi non sempre allettanti. E non l’ho fatto per timore di rimanere senza lavoro o di creare crisi realmente ingestibili, mi è successo perché analizzare le situazioni e imparare a dire no quando è necessario in realtà è una competenza.
Curioso vero?
Pensandoci bene, dire NO di fronte ad alcune proposte che non riteniamo idonee rappresenta un’assunzione di responsabilità importante. Si vive attivamente una scelta.
Per questo motivo Il NO fa emergere varie resistenze:
Paura della disapprovazione: Alcune persone temono che dire di no possa causare tensioni o portare a una reazione negativa da parte degli altri.
Senso di responsabilità: Ciò può derivare da una sensazione di dovere nei confronti degli altri, che rende difficile rifiutare le loro richieste.
Paura di perdere opportunità: Alcune persone temono che dicendo di no potrebbero perdere opportunità future o danneggiare le relazioni.
Paura di generare conflitti: Coloro che sono abituati a compiacere gli altri possono trovare difficile dire di no per paura di essere visti come egoisti o poco premurosi.
Dietro a questa singola parola vivono dei mondi che sono molto connessi al nostro modo di vivere le relazioni e al nostro modo di comunicare.
Superare la difficoltà nel dire di no richiede pratica e consapevolezza, e soprattutto un forte sviluppo dell’assertività.
Mettersi in relazione in modo chiaro e assertivo è una competenza fondamentale per alimentare le capacità comunicative.
Perché serve a riconoscere i propri pensieri, sentimenti e bisogni in modo chiaro, diretto e rispettoso nei confronti degli altri.
L’assertività è una forma di equilibrio tra passività (non esprimere i propri bisogni e sentimenti) e aggressività (esprimere i propri bisogni in modo dominante o poco rispettoso).
Ma come possiamo migliorare il nostro livello di assertività?
Di sicuro alimentando la nostra consapevolezza rispetto agli automatismi che tutti noi mettiamo in atto quando comunichiamo.
L’assertività è un continuo esercizio di miglioramento, una competenza che si “allena” e che è contraddistinta da diversi fattori fra cui:
Comunicazione chiara e diretta: Le persone assertive comunicano in modo chiaro e diretto, esprimendo i loro pensieri, sentimenti e bisogni senza ambiguità ma facendo particolare attenzione alla scelta delle loro parole e alla modalità con la quale si comunica.
Rispetto reciproco: Gli individui assertivi rispettano se stessi perché ascoltano e gestiscono le loro interne sensazioni ma soprattutto rispettano gli altri. Ascoltano attivamente e si aspettano lo stesso rispetto per i loro punti di vista e sentimenti.
Riconoscere le emozioni: Le persone assertive sono consapevoli delle proprie emozioni e sanno come gestirle in modo appropriato durante le interazioni sociali. Questo significa essere in grado di esprimere i propri sentimenti senza perdere il controllo, rimanendo concentrati sull’ascolto dell’altro o dell’altra.
Affrontare i conflitti in modo costruttivo: Gli individui assertivi cercano soluzioni che tengano conto dei bisogni di entrambe le parti, promuovendo il dialogo aperto e il compromesso, quando appropriato.
Stabilire limiti sani: Le persone assertive sono in grado di stabilire limiti chiari e sani nelle loro relazioni.
Per tanto…sanno dire di no quando è necessario! 🙂
Essere assertivi comporta un certo grado di fiducia in se stessi e nelle proprie capacità comunicative.
Tuttavia, è una competenza che può essere appresa e sviluppata nel tempo attraverso la pratica e la consapevolezza delle proprie abilità comunicative.
E tu?
Conosci il tuo livello di asseritività?
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Sono Marianna Valentino, consulente e formatrice e collaboro con le organizzazioni per diffondere una cultura del lavoro consapevole, sostenibile e che offra pari opportunità a tutti e tutte.
Per raggiungere questi obiettivi, in un panorama in perenne cambiamento, utilizzo un mio metodo multidisciplinare che unisce le tecniche teatrali alle conoscenze che acquisisco nella mia continua formazione come sociologa e formatrice.
Questo articolo è parte di TEMPO REALE, una raccolta di personali considerazioni, sul mondo del lavoro attuale.
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